Lo sguardo magico del Tarot

“Osiride, rinchiuso in una cassa dai nemici invidiosi e dal fratello Seth, venne scaraventato nelle acque del Nilo, poi resuscitato dal soffio di Iside. Simbolicamente, gli Arcani dei Tarocchi sono una cassa dove è stato depositato un tesoro spirituale. L’apertura della cassa equivale a una rivelazione. L’impegno iniziatico consiste nell’unire i frammenti fino a ricostruire l’unità”.

Nel corso e percorso dell’esistenza dell’individuo si giunge e si penetra in una caverna simbolica all’interno della quale scheletri e pipistrelli, illuminati da fiaccole ardenti danzano intorno a noi in un ballo onirico e trascendentale.

Mille voci sussurrano ed inneggiano ad una presa di coscienza: qualcosa di più “grande e misterioso” pullula in fondo alla valle dell’esteriorità.

L’umo non si configura, agli occhi dell’infinito, come un agglomerato di atomi, che percorre la via della realizzazione materiale, seguendo il perfetto e diabolico disegno dell’ego ma come un eroe, un iniziato, un adepto della sacra unità.

Dopo aver acquistato i poteri dell’intuizione e della ragione, la volontà e la conoscenza, e dopo aver scelto e tracciato la sua via, con equilibrio tra irruenza e moderazione, ed essersi cimentato nell’apprendimento ed esperienza emozionale- sentimentale scopre la chiave alchemica dello spirito trasformativo.

Entrando fiducioso nella camera dei segreti e nella stanza oscura del mistero si illumina di nuove visioni scorgendo l’ampolla e gli alambicchi dell’alchimista.

Si profila un nuovo viaggio, un nuovo ciclo che si declina nella volontà di inserire nell’atanor ( forno alchemico) i vecchi vestiti ed antichi idiomi per trasmutare il piombo di vetuste identità nell’oro della rivelazione di essere pura essenza, racchiusa e custodita in un involucro corporeo.

La sacra fiamma e la scintilla dell’essere iniziano a zampillare intorno al vulcano di un’inedita strada da percorrere.

Nonostante i sassi gelati battuti in inverno siano gli stessi come identico resta l’asfalto da inalare durante le torride giornate estive muta e si altera la geometria della realtà.

Un nuovo frame, lente e cannocchiale attraverso il quale osservare il mondo: un caleidoscopio di simboli, archetipi, numeri, colori e figure che prendono forma dentro di noi, proprio quelli che incarnano i tarocchi ed i suoi arcani.

78 carte o “lame” (22 Arcani Maggiori o Trionfi, le carte senza seme, e 56 Arcani Minori, contraddistinte dai semi italiani spade, bastoni, coppe e denari) che Alejandro Jodorowsky descrive come una cattedrale sommersa, una biblioteca di maestosa sapienza e conoscenza, un ‘ immersione nel mito e nella numerologia, un calderone magico del rabdomante, una giostra onirica all’interno della quale conoscere e riconoscere se stessi.

Tali arcani sono avvolti da un alone misterioso poiché di dubbia comprensione è la loro origine. Alcune interpretazioni fanno risalire la loro genesi all’antico Egitto, altre fonti sembrano concordare sulla provenienza dall’antica Grecia, ciò che è certo è che abbiano raggiunto la loro massima espressione ed diffusione durante il Medioevo.

Antica arte divinatoria? Ancestrale bisogno di “vedere nel futuro?” Atavica necessità di affondare il palmo delle mani nell’inesplicabili forze sottili?”

Forse sì, perlomeno dapprima. Successivamente queste simpatiche carte senza anagrafe ne genitori sono state studiate in chiave psicologica, alchemica, artistica, spirituale affinché fornirci la password di accesso ed il linguaggio segreto attraverso il quale decodificare le corde della nostra anima, errante fin dalla notte dei tempi verso la manifestazione grandiosa della propria missione.

“Il poeta ci tende la mano per condurci oltre l’ultimo orizzonte, oltre la cima della piramide, in quella terra che si estende oltre il vero e il falso, oltre la vita e la morte, oltre lo spazio e il tempo, oltre la ragione e la fantasia, oltre lo spirito e la materia.”

E allora i Tarocchi sono anche i nostri poeti, i nostri cavalieri traghettatori verso le stelle, verso casa.

Disegnano e segnano la rotta mai intrapresa da nessun viandante prima di noi.

Buona strada nelle combinazioni ed incantesimi degli arcani della vita.

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