Astrologia runica: l’illuminazione

Ed eccoci alla conclusione dell’ultimo Aett.  Alla fine del Viaggio dell’Eroe, dal 14 al 29 giugno ci accompagna la Runa Dagaz

Parola chiave: illuminazione, guarigione, cambio di paradigma.

La Runa Dagaz rappresenta la conclusione del percorso iniziatico del Futhark, è l’epilogo vittorioso del Viaggio dell’Eroe.

Ci parla di illuminazione , di nuovo ciclo , di una nuova era.

Dagaz è la luce del giorno dopo la notte, l’oscurità è vinta, è la trasformazione di ogni lato ombra in consapevolezza, è la meta di ogni percorso di crescita spirituale.

Dagaz indica la fine di un ciclo e l’inizio di uno nuovo.

Guardando il Glifo possiamo vedere che rappresenta una farfalla, e come la farfalla che si manifesta nella sua magnificenza con grande sofferenza dopo un periodo d’incubazione nel buio del suo bozzolo, anche noi, dopo aver lavorato su noi stessi, possiamo manifestarci nella nostra autenticità e nella nostra luce.

È una trasformazione positiva, un radicale cambiamento di abitudini di vita dannose, di atteggiamenti mentali superati. Si è raggiunta la liberazione , la comprensione e la realizzazione.

A livello generale rappresenta un’espressione di luce e di amore universale, favorisce il percorso di evoluzione personale, accelera il percorso di guarigione , il rinnovamento e aiuta a staccarsi definitivamente da situazioni e persone non più in linea con il nostro percorso evolutivo.

Parlando di cambiamenti positivi , di realizzazione , di illuminazione, ci invita anche a godere del percorso per arrivare all’illuminazione, ad aprire il cuore e la mente all’energia universale purificatrice.

Ricordiamoci che la pura gioia è permettere al nostro potenziale di esprimersi liberamente e riconoscere e onorare Dio in ogni sua forma, senza vincolarci in dogmi , in regole o in pratiche difficili o noiose.

Come Dagaz e come la farfalla rappresentata dal glifo, permettiamo a noi stessi di brillare, di illuminare, di mostrarci nella nostra più vera meraviglia e autenticità.

La nostra paura più profonda
non è di essere inadeguati.
La nostra paura più profonda,
è di essere potenti oltre ogni limite.
E’ la nostra luce, non la nostra ombra,
a spaventarci di più.
Ci domandiamo: “Chi sono io per essere brillante, pieno di talento, favoloso?”

In realtà chi sei tu per non esserlo?
Siamo figli di Dio.
Il nostro giocare in piccolo,
non serve al mondo.
Non c’è nulla di illuminato
nello sminuire se stessi cosicchè gli altri
non si sentano insicuri intorno a noi.
Siamo tutti nati per risplendere,
come fanno i bambini.
Siamo nati per rendere manifesta
la gloria di Dio che è dentro di noi.
Non solo in alcuni di noi:
è in ognuno di noi.
E quando permettiamo alla nostra luce
di risplendere, inconsapevolmente diamo
agli altri la possibilità di fare lo stesso.
E quando ci liberiamo dalle nostre paure,
la nostra presenza
automaticamente libera gli altri.

( Marianne Williamson)

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