Eureka” ! disse Archimede quando la sua scintilla creativa accese la lampadina delle sue idee.
Avete mai assaporato la sensazione di essere invasi e pervasi da una fiamma ardente epifanica?
Un insight, una rivelazione, una folgorante intuizione, una manifestazione di qualcosa di inatteso, un sacro fuoco che divampa in un momento in cui eravate concentrati a fare altro?
Si narra che Isaac Newton scoprì la forza gravitazionale mentre si trovasse nel suo giardino; dopo che una mela gli cadde in testa si strofinò il bernoccolo chiedendosi come mai la mela fosse caduta verso il basso, colpendolo, invece di proiettarsi verso l’alto. Quelle riflessioni cambiarono completamente il corso della storia umana e trasformarono anche la vita dello stesso scienziato. Un colpo di genio durante una pausa di relax.
Quanto è importante l’ozio per voi? Quanto è importante ritirarsi nel proprio spazio sacro, affinchè possa palesarsi una visione che spinge e sospinge il lampo, il guizzo della vostra autenticità?
In un periodo storico in cui il tempo dedicato al negotium (gli affari, il lavoro, tutte quelle attività necessarie agli individui per garantirsi la sopravvivenza) sembra essere baluardo dietro il quale l’homo consumens cela i suoi bisogni e desideri materiali tradotti nella predominante direzione dell’ appagamento dell’ effimero.
Occorrerebbe far capolino nella culla del passato per ripristinare il valore e l’inno all’otium come fonte di ispirazione.
La parola latina “otium” non è associata solo all’elogio del dolce far nulla ma per i nostri avi faceva rima con la cura di sé e della propria saggezza, che passava per la contemplazione spirituale e lo studio. L’otium era veramente il massimo a cui ogni cittadino potesse aspirare: buone letture, meditazioni filosofiche, contemplazione del vuoto necessario all’essenza del pieno.
Esiste un lavoro visibile ed uno invisibile, un’attività inattiva che suggella il mistero delle rivelazioni istantanee che si dispiegano come la voce della nostra anima.
Attraverso le idee, il trionfo di scintille creative, la nostra vera essenza si rivela e si presenta a noi, superando la tendenza della ricerca della spietata materialità.
Rappresenta l’apogeo dell’ autenticità.
Nella culla di olos arde il fuoco del dolce mistero della creazione,
una scintilla che divampa dal grembo di una crisalide in volo.
Apre e sbatte le sue ali generando cristalli di luci che si sciolgono tra le ombre delle paure che sono germogliate e cresciute in caverne oscure.
Plana sulle foreste di arbusti e muschi affusolati nelle radici e rami per poi posarsi sulle foglie indorate di sole ed imbevute di resina caramellata.
Sorvola le desolate pianure della dimenticanza e privazione per tingerle di nuove oasi di sapienza,
svolazza verso i cieli delle cinque terre per donargli splendide vedute di nuovi orizzonti.
La fiamma della genesi della vita si irradia del canto del lupo del tempo e del bubolo del gufo del silenzio ed il loro verso selvaggio diventa un canto antico , una dolce litania del risveglio.
Ghernisce la luna con i suoi artigli di fuoco e le strappa un po’ della sua beltà per riempire e risanare il cuore delle donne.
Sorseggia il succo caldo dei raggi di sole per scioglierlo e diluirlo sul cuore degli uomini.
E così la scintilla ritorna nel letto del suo utero dipanando le fitte trame della notte buia dell’anima,
discende nelle grotte del suo manto per riaffiorare da una nuova fonte ardente.
Nella culla di olos arde il dolce mistero della tessitrice misteriosa che fila le trame della scintilla della vita.
Buona illuminazione a tutti