La Luna della Rosa

La dama bianca, la Signora delle tenebre questa notte si tingerà di Rosa.
Indosserà sublimi vesti e si muoverà tra le stanze del cielo come un frusciar di seta per celebrare la congiunzione Giove – Urano.

Intorno alla Regina dei nostri sobbalzi interiori orbitano ed aleggiano misteri e leggende, miti e racconti che racchiudono e schiudono desideri ed emozioni.
Dai suoi crateri sgorga una sostanza lattiginosa che riempie i nostri vasi di nuovi sogni drenando e bonificando i nostri terreni interiori.

I nativi americani solevano denominare Lune e fenomeni atmosferici affidandogli nomi presi in prestito dal regno vegetale ed animale per declamare al meglio la poesia della natura.
Il linguaggio lirico prevedeva una stretta connessione e sinergia tra uomo ed ambiente circostante affinchè si instaurasse un dialogo celebrativo e commemorativo.

I pleniluni sono intrisi di bellezza proprio perché simboleggiano l’opulenza e la preziosità di una mistica ciclicità.
Inondazioni e prosciugamenti, carestia ed abbondanza ci ricordano che esiste un tempo per restare ed uno per andare, un tempo per seminare ed uno per dedicarsi alla raccolta, un tempo per contare ogni chicco di grano, ed un tempo per contemplare corolla per corolla.
Seme dopo seme, germoglio dopo germoglio, luna dopo luna si compie la Magnum Opus dell’alchimista che mescola il sangue del singolo al flusso sanguigno dell’intero universo.

Un cantico pluviale dove il flusso creativo e virtuoso si riflette in una luna silvestre e pulsionale.

Incontrare se stessi nei riflessi argentei dell’oscurità è un processo di individuazione che ammalia e seduce il verso selvaggio di manifestarsi e costituirsi al mondo esterno come parte integranti di una clorofilla antropomorfa.

E allora? Cosa sussurra queta Luna della Rosa?
Fiori profumati che fioriscono nei giardini primaverili, fragranze inebrianti che evocano emozioni inespresse, il colore del chakra del cuore, estasi aromatica, tumulto sentimentale.

La luna piena di Aprile prende il nome dal muschio rosa, o dal phlox selvatico, un fiore molto diffuso in America, simile alle ortensie, con una caratteristica fioritura rosata che anticipa quella primaverile degli altri fiori.

E proprio come il muschio selvaggio siamo chiamati ad una chiaroveggenza sensoriale, restando in ascolto di desideri, intenzioni, propositi e sogni del nostro spirito affinchè in questa lunazione trovino terreni fertili inedite semine.
Possiamo giocare in anticipo, proprio come il prunus che schiude i suoi fiori su rami nudi ed invernali, privi ancora del suo fogliame, per nutrire passioni ancora invisibili, pulsioni non manifeste ed istinti ancora non schiusi.

Be Moon🌒🌕🌒🌖🌘🌑🌕🌔🌕🌕🌑

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