Shamballa, la fonte della felicità

Nella mitologia tibetana e ancor prima nelle antichissime scritture e poemi della tradizione vedica, è descritto un regno abitato da esseri evoluti la cui sostanza è costituita di sola energia. Si tratta di Shamballa, la città degli dei viventi.
Terra proibita e delle meraviglie, a cui solo i puri di cuore possono accedere.

Un mito antico, considerato un paradiso in terra in quanto, su esplicita richiesta del Re del regno, fu il Buddha Sakyamuni stesso a trasmettergli i suoi insegnamenti (Kālacakra tantra) affinchè poi tutti i suoi sudditi potessero raggiungere l’illuminazione spirituale.

Le descrizioni di questo luogo di pace dove non esiste sofferenza, molto suggestive ed evocative, lo ritraggono come un regno segreto, dalla forma di un gigantesco fiore di loto, protetto dalle montagne innevate che lo circondano e immerso tra splendidi boschi e laghi, con al centro palazzi di oro e gemme preziose.

Nel dorato palazzo reale, grandi specchi riflettono tutto ciò che accade nel mondo e, sul soffitto, vi sono lucernari per osservare i pianeti, le stelle e la vita su di essi.

Le supposizioni sulla sua ubicazione fisica sulla Terra sono varie e non omogenee, si ipotizza ad esempio possa trovarsi a nord dell’India o sulle vette più elevate dell’Himalaya, o addirittura all’interno del pianeta Terra.
L’attuale Dalai Lama ha suggerito che, sebbene si trovi su questo pianeta, Shamballa potrebbe essere raggiunta solo da chi che è dotato di mente e propensione karmica pure.

Eppure la storia testimonia che diversi popoli del passato si siano avventurati alla sua ricerca, come i Greci, ma soprattutto, in maniera quasi ossessionata, la Germania nazista: nella ricerca della stirpe progenitrice dei tedeschi, la razza ariana.

Non solo, un motivo più nascosto ed esoterico spinse questa spasmodica ricerca: poter arrivare al ritrovamento dei leggendari sotterranei abitati da una popolazione in grado di convogliare l’energia Vril, una energia psicocinetica da sfruttare al fine di creare una razza di super-uomini.

Legato al regno di Shamballa non vi è solo il mito del passato ma anche una profezia per il futuro: la fine di un’era oscura, il Kali Yuga, dalla quale nascerà l’inizio di una nuova era di unità.

La profezia narra del nostro mondo travolto da un conflitto di proporzioni gigantesche, grandi carestie, epidemie e disastri naturali, e del deterioramento dell’umanità che perderà quasi completamente il senso della Spiritualità.
Una umanità rivolta unicamente alla bramosia, ricchezza e potere, definendo “barbari” coloro che seguiranno l’ideologia del materialismo.

Quando non ci sarà più niente da conquistare e la Terra si troverà vicino alla distruzione totale, le fitte nebbie si solleveranno e riveleranno le montagne innevate di Shamballa, costretto a rivelarsi per salvare l’umanità.

Il segno verrà dato da “grandi ruote di ferro che scenderanno dal cielo”: le armi di Shamballa.
I “barbari” così attaccheranno il Regno, l’unico luogo puro e intatto rimasto in un mondo avvolto dalle tenebre più oscure.

Il sovrano del magico Regno in profonda meditazione creerà una schiera di guerrieri di luce, accompagnata anche dalle reincarnazioni di molti importanti Maestri del mondo antico.
L’esercito uscirà dai confini per affrontare i malvagi “barbari” e alla fine Shamballa avrà la vittoria, gli avversari verranno sconfitti definitivamente.

Oltre a salvare il mondo, le anime di luce risvegliate che faranno parte dell’esercito di Shamballa lo trasformeranno in un nuovo paradiso in Terra, inaugurando così una nuova e duratura “Età dell’oro”.

Shamballa è una terra nascosta, che per essere scoperta richiede un viaggio esteriore ed interiore.

Da un punto di vista “interno”, il regno di Shamballa può essere considerato un’esperienza personale, interiore, e la guerra non come violenza tra gli uomini, ma come la battaglia intima di ogni uomo tra le forze del bene e del male.

Nascosti sotto un duro guscio di simbologia possiamo trovare significati spirituali profondi.
Così come accade nella Bhagavad Gita, abbiamo un messaggio senza tempo non riferito soltanto a una battaglia storica, ma al conflitto cosmico tra bene e male: la vita come una serie di contrasti tra Spirito e materia, anima e corpo, vita e morte, conoscenza e ignoranza, discernimento e cieca mente guidata dai sensi.

Le descrizioni di questo luogo di pace presenti nei testi antichi e sacri di varie filosie ricordano molto l’Eden della Bibbia: un paradiso sulla Terra.
Shamballa dunque rappresenta un regno raggiungibile fisicamente dove vive un popolo antico e saggio, o uno stato profondo dell’essere, accessibile attraverso un viaggio interiore di elevazione spirituale per poter vivere in vita questo “paradiso in Terra”?

Pasqua 2023. Pasqua dall’aramaico pasah , “passare oltre”, quindi “passaggio”, e nella simbologia dell’uovo vediamo la vita che nasce e germina, la rinascita del Cristo, dell’Energia Cristica.
Simbolicamente un momento propizio, una occasione di risveglio e cambiamento per intraprendere un viaggio interiore, l’inizio di un cammino personale verso la fonte della felicità.

 

Photo credit: Enrique Meseguer da Pixabay

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