Welcome December

Dicembre mi cinge la vita e mi dice: “Vieni, ti mostrerò dei diamanti ben più
sorprendenti del sole”. E dalla sua cesta sparge nel mondo ghiaccio e neve e
brina.
(Fabrizio Caramagna)
E’ giunto Dicembre, cavaliere di bianco vestito, adorno di fiaccole e luci, abiti
scintillantemente dorati, ed in sella al suo destriero attraversa la vallata e si tinge di rosso
Natale. Le sue gote ridenti si specchiano nel fiume gelato di panna montata e crema di latte.
Al suo passaggio ghirlande e pini selvatici imbevuti di cannella, arancio dolce e vaniglia
zampillano fuori dalle sue tasche diamantine e le sue scarpette sussurrano il suo avvento
scarlatto.
Nessun fiocco di neve potrà arrestare il galoppo del mese più suggestivo dell’anno, nessuna
tormenta potrà gelare il suo manto fatato.
Cinto di elfi e gnomi, canta una nenia di recondita poesia, e tristezza e malinconia
discendono dalle vette innevate per essere tramutate in cristalli di luce.
Come un rabdomante entra nell’ energia solare del Capricorno, dopo aver salutato il regno profondo ed oscuro del
dio Scorpione e sinuoso si aggira nel bosco selvatico profumando di saldalo e ginepro.
Abbraccia le lepri, saluta le volpi proprio nel punto di congiunzione in cui entrambe possono darsi il bacio
al chiarore delle stelle e all’ alba di una magia che incontra la diversità.
Dicembre e’ l’ elogio del sol Invictus, il manifesto della luce che trionfa sulle tenebre, l’
incanto dell’ invisibile che si incarna nel visibile.
Nella tradizione popolare il solstizio di inverno segna l’ inizio di una stagione che cela sotto la sua nuda ed arida, fredda e sterile
terra i semi di una rinascita primaverile.
Tra il 21 ed il 22 dicembre si celebra , si festeggia ed osanna il giorno più buio dell’ anno che
segna il punto esatto in cui oltre il quale le tenebre notturne verranno sconfitte dalla luce: il sole
scompare dentro le viscere del cavaliere delle nevi per poi riaffiorare e risorgere l’ indomani
conservando minuti ed ore di inedita luminosità.
Il mese di dicembre nobilita le ombre e le luci, pacifica i semi custoditi occultamente dentro
il nudo terreno e consacra i  bulbi in germoglio nei giorni di nuovi raggi solari.
La stagione delle feste, delle ricorrenze, delle tradizioni, folklore, dolciumi e riti di passaggio.
Alberi di natale, presepi, rituali di ultimo dell’ anno: si saluta il “ vecchio ”accendendo fuochi
e roghi per poter bruciare, ardere, ciò che deve essere lasciato andare per accogliere ciò
che deve arrivare.
Simboli, emblemi, rappresentazioni, presepi viventi, raffigurazioni, prendono vita, si
animano, lungo le strade, piazze e vicoli.
​Le notti di dicembre sono meno buie, le case sono meno sole, le cattedrali meno spettrali, le
viuzze del centro meno pallide, i palazzi meno razionalisti.
Elogio alla luce, canti di natale, cori gospel, miti e leggende incantale, le fiabe tornano ad
essere narrate, mele caramellate e stecche di cannella, panforte, panpepato, pandolce e
panspeziale seguono il suono del corno di Dio Pan che torna a cantare nel bosco animato.
Pungitopo e vischio si baciano sotto gli archi degli innamorati e le renne zampettano tra gli
schiamazzi dei bambini.
Benvenuto signor Dicembre, padre, fratello, zio, nonno, antenato, di tutti i nostri momenti
migliori, della nostra fantasia, fanciullezza, e bellezza.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.