Degli antichi castelli mi incuriosisce la vita che hanno visto passare e che in parte trattengono ancora.
Chissà quanti sogni sono rimasti sulle torri.
(Fabrizio Caramagna)
Chi non ha mai sognato di essere una principessa, un sultano, un soldato, ambasciatore, un intrattenitore, attore, mimo, musico, giullare, menestrello o poeta di un sontuoso Castello?
Avete mai immaginato di essere in una fiaba?
A Nerola è possibile.
Nel cuore della campagna Sabina e dei suoi bucolici scenari sorge e si erge, come un ciclope nella baia di Ulisse, il castello Orsini.
Un luogo in cui incontrare e riconoscere i nostri camminamenti di ronda interni, sporgere i nostri desideri dai bastioni merlati, barricare le nostre paure dentro le fortificazioni e ballatoi, proteggere il “nostro Mastio” mediante le cinte murarie, scaldare le nostre anime con grandi camini e avere grandi torri dalle quali osservare ed intercettare l’avanzata del nemico.
Uno scrigno intriso di simboli, una metafora di ricerca e trionfo interiore che non smette mai di illuminarsi di fregi e spade, gli stessi che albergano nel nostro blasone personale.
Gli oleandri sembrano inchinarsi all’ ombra di una fanciulla antica che si aggira tra i meandri del castello.
Regna il silenzio intorno ma i torrioni bardati di stele, le scuderie ricamate di antiche memorie, l’ artiglieria imbalsamata di armature e scudi, gli archi di funeste vittorie, sembrano avere mille voci.
Baldacchini di fate, vecchie cassepanche intarsiate, arazzi di vezzosi cerimoniali, alabarde di orgoglio italiano.
Lei, la dama di bianco vestita sembra camminare lentamente lungo le pietre del tempo.
Sembra che lo spirito della duchessa Marie Anne de la Trémoille, moglie di Flavio Orsini, giunta dalle corti di Versailles a Nerola, aleggi ancora tra i corridoi, i salotti e le sfarzose stanze del sontuoso maniero.
A lei si deve il nome del famoso profumo Neroli, ottenuto dalla distillazione dei fiori di arancio amaro.
Principessa di rose e fiori, custodiva nel suo giardino segreto la bellezza della regalità ed il profumo dell’arabesco del casato.
Alcuni visitatori narrano di aver sentito questa fragranza durante il loro soggiorno nel Castello e di aver trovato petali di rose sui loro letti al risveglio al mattino.
Alcuni dipendenti, invece, sono stati esposti e delle vere e proprie esperienze ultrasensoriali e paranormali: letti che sobbalzavano, sospiri che riverberavano tra le mura.
Che sia la presenza di Marie Anne de la Trémoille che ancora si aggira nella sua dimora?
Chissà se quei petali di rosa, simbolo del casato Orsini , siano il suo omaggio per i suoi ospiti-visitatori.
Il castello è visitabile ed oggi è uno splendido hotel luxory in cui trascorrere vacanze da fiaba.
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